A.S.eR.C Associazione studi e ricerche criminologiche
  Entomologia Forense
 

 

ENTOMOLOGIA FORENSE

 

Le prime testimonianze relative ad un rapporto tra insetti e cadaveri si possono far risalire Nasce nel  1947 quando il prof. M. Leclercq, medico ed entomologo presso l’Istituto di medicina legale di

 

Il metodo entomologico

Dal momento della morte, man mano e nella misura che si alternano gli stadi cadaverici, le

differenti squadre di insetti sono attirate e si succedono regolarmente seguendo le

modificazioni dei substrati. Esse possono essere classificate in 4 categorie:

1. necrofagi

2. necrofili (predatori o parassiti dei necrofagi)

3. onnivori (si nutrono in particolare di tessuti, peli, ecc.)

4. opportunisti (utilizzano il cadavere come rifugio)

In seguito bisogna precisare i periodi di attività e di inattività, non solamente delle speci

raccolte sui luoghi ma anche quelle che sono assenti e che potevano quindi arrivare sul

cadavere. In questa eventualità, bisogna tenere presente tutte le ipotesi possibili, deducendo

anche che il ritrovamento del cadavere non è il medesimo luogo di quello della morte

(spostamento della vittima).

La composizione specifica di ogni gruppo e il suo tempo di presenza può variare seguendo i

fattori che influenzano la fauna entomologica locale e i processi di alterazione del cadavere

(città, campagna, all’interno o all’esterno di abitazioni, stagioni, dati climatici e meteorologici,

grandezza dei cadaveri, condizioni in cui si trova il corpo: all’aperto, sotterrato, nell’acqua).

L’attività degli insetti, la durata del loro ciclo evolutivo (deposizione delle uova, incubazione,

crescita delle larve, pupe, mosche) sono conosciuti e sono influenzabili a seconda delle

condizioni climatiche (temperatura, umidità).

L’entomologia forense consiste nello studio dei luoghi con la presenza degli insetti e lo stato di

decomposizione di un cadavere. Questa scienza trova delle importanti applicazioni in materia

di inchiesta giudiziaria, dove l’aspetto principale è determinare il tempo trascorso dopo il

decesso (IPM – intervallo post-mortem).

Dopo che la rigidità cadaverica sparisce, le constatazioni post-mortem medico legali non

permettono più di fissare con certezza questo intervallo: la differenza della decomposizione è

la regola. Il fattore determinante è la temperatura e l’accessibilità degli insetti sul cadavere che

influenzano favorevolmente la velocità di decomposizione. Siccome gli insetti reagiscono

direttamente alle condizioni climatiche, specialmente la temperatura ambientale, diventano

degli indizi fondamentali per la determinazione dell’intervallo post-mortem

L’entomologia forense si basa sull’ordine di comparsa delle differenti specie d’insetti e, come

già citato precedentemente, il primo a notare la sequenza cronologica delle squadre dei

“lavoratori della morte” è stato il medico entomologo Megnin nel lontano1894.

Di seguito possiamo osservare il succedersi delle squadre degli insetti.

Comunque questa successione classica di otto squadre di insetti su di un cadavere serve

solamente come base per l’interpretazione, come certificato negli ultimi anni da diverse

esperienze effettuate su diversi casi pratici. Durante il seminario a Parigi alcuni relatori, grazie

alle loro esperienze, hanno potuto dimostrare questo stato di cose.

Ogni “expertise” medico-legale è particolare e la conoscenza territoriale della fauna di

ciascuna regione al momento di una datazione post-mortem risulta di fondamentale

importanza.

Cosa possiamo trovare sui luoghi ?

Innanzitutto, dopo qualche minuto e fino a qualche ora dopo la morte, le mosche arrivano sul

cadavere per deporre le loro uova, negli orifici naturali (orecchie, naso, occhi, bocca, senza

sottovalutare in ferite da taglio e da arma da fuoco).

Le uova dopo un periodo di incubazione diventano delle larve (“cagnotti”). Quest’ultime si

nutrono dei substrati fino alla maturità lasciando di principio il cadavere per trasformarsi in

pupa. Dopo un determinato tempo dalla pupa nascono delle nuove mosche.

Dalla morte e fino alla completa distruzione del cadavere (ossa non incluse), si possono

osservare in totale un centinaio di specie d’insetti.

Calcolo dell’intervallo post-mortem

Per calcolare l’intervallo post-mortem vi sono diverse metodologie di lavoro.

In Svizzera, C. Wyss, grazie alla sua grande esperienza usa nei casi di cadaveri “freschi” il

metodo di Marchenko (medico-legale). L’idea è quella di determinare a quanto risale l’arrivo

dei dipteri basandosi sulla durata dello sviluppo delle larve durante l’allevamento. Il grosso

problema è che la durata dello sviluppo da uova all’adulto varia in funzione della temperatura,

e questa può essere molto differente nei giorni precedenti il ritrovamento del cadavere. Per

sopperire a questo inconveniente, Marchenko ha messo a punto un metodo di calcolo che

tiene conto delle temperature medie. Il principio è il seguente: al di sotto di certe temperature

(soglia inferiore di sviluppo) le larve non si sviluppano. Per quest’ultime, contano solo le

temperature effettive, definite tra la differenza della temperatura media (su 24 h) e la soglia

inferiore di sviluppo. Per effettuare il totale del ciclo di sviluppo, ad ogni specie necessita una

costante di calore (somma delle temperature effettive necessarie per uno sviluppo completo).

Conoscendo la costante di calore, la soglia inferiore dello sviluppo (valori calcolati da

Marchenko), le temperature rilevate nei giorni precedenti la scoperta del cadavere e le

temperature effettive subite dalla larve durante l’allevamento, è possibile risalire al giorno della

deposizione delle uova.

Comunque questo metodo pone dei limiti. Al di sotto di certe temperature, il calcolo non è più

preciso al 100 %.

Il lavoro da svolgere sui luoghi di un rinvenimento cadavere (fotografie, ricerca delle tracce,

attività medico legale, ecc.) richiede del tempo.

La maggior parte delle volte, i colleghi hanno fretta di far portar via il cadavere e non di rado

sui luoghi si trovano già le pompe funebri pronte a prelevare il corpo.

Se vogliamo portare a buon fine un’inchiesta tramite l’ausilio dell’entomologia e poter in

seguito eseguire una datazione della morte la più precisa, bisogna raccogliere del buon

materiale entomologico. Alla fine delle consuete operazioni, sarà necessario prevedere il

tempo necessario per osservare la fauna necrofaga.

Per prima cosa si dovrà posizionare vicino al cadavere il termometro per rilevare le varie

temperature.

In seguito si scattaranno diverse fotografie generali e macro degli insetti e delle larve.

Nei casi all’interno

 

Effettuare il sopralluogo di tutti i locali dove si trova il cadavere e osservare per terra, negli

 

angoli, sotto i tappeti. Si troveranno probabilmente già delle larve e soprattutto delle pupe. In

questo caso si cercherà di prenderne il massimo possibile. Alcune verranno messe nell’alcool

a 70 % e molte altre in un boccale con della carta umida.

Bisogna guardare verso la finestra, dove si troveranno della mosche che volano contro il

vetro. Altre saranno già morte per terra.

Se il cadavere è più “vecchio” si potranno trovare dei coleotteri, delle larve, che si cercherà di

prenderli e metterli nei boccali in vetro.

Nei casi all’esterno

 

Il lavoro è in pratica il medesimo che all’interno di un luogo chiuso. In più vi è la difficoltà di

 

prendere le mosche (in questo caso con un retino). Inoltre all’esterno attorno al cadavere vi è

la possibilità di trovare dei coleotteri interessanti.

Sono timorosi e preferiscono l’oscurità. Al minimo movimento scompaiono sotto il terreno.

Bisogna prendere tempo e osservare cosa succede accanto e sopra il corpo.

 

Estratto da :    Sito web della Polizia Cantonale - sezione approfondimenti

 

 

L’Entomologia forense può essere definita come l’applicazione dello studio degli insetti e di altri artropodi a questioni legali.  Si suddivide in diversi settori in relazione a diverse problematiche che possono sfociare in contenziosi, liti che portano i contendenti in tribunale, cosicché spesso è richiesto il parere di entomologi su particolari situazioni di infestazioni o di  danneggiamenti da  parte di insetti oppure su situazioni di inquinamento ambientale rilevabili mediante lo studio del popolamento entomatico presente nell’area indagata. Ma l’Entomologia forense in senso stretto o Entomologia medico legale si riferisce al coinvolgimento degli insetti in eventi quali l’omicidio, il suicidio e lo stupro, ma anche fatti come l’abuso di sostanze stupefacenti o il loro traffico.

Quando viene rinvenuto un cadavere, sia all’interno di edifici, che all’esterno è possibile risalire al momento della morte con i tradizionali metodi medico legali solo se la morte è intervenuta da breve tempo (generalmente ore). Infatti quando scompare il rigor mortis  ,  oltre 36 ore dopo la morte, non è  non è più possibile valutare il tempo della morte, se non con l’ausilio dell’entomologia forense. Dopo l’inizio della decomposizione iniziale il cadavere emette cattivo odore che attrae le specie necrofaghe ( ricordiamo a questo proposito che la coevoluzione di questi insetti con le piante carnivore ha portato all’emissione da parte di queste ultime di un forte odore di carne putrida che attira insetti necrofagi , i quali, poi, vengono imprigionati e quindi digeriti dalle piante stesse).

Storicamente gli Egizi già conoscevano il rapporto tra mosche e cadaveri: è stato rinvenuto in bocca a una mummia un antico papiro con la scritta: “le larve non diverranno mosche dentro di te” D’altra parte gli Ebrei  definivano il principe dei demoni con l’appellativo il signore delle mosche. Nella storia recente, verso la fine del secolo XIX (1894) l’entomologo francese P. Megnin scoprì che un certo numero di insetti colonizzavano cadaveri umani e di animali dopo la morte.  Egli rimarcò che  differenti squadre di insetti si succedevano in modo similare e regolare sui cadaveri. Nel 1898 Potter ispezionò 150 tombe inumate e in dieci trovò tracce di Piophila casei, la comune mosca dei formaggi, che in presenza di cadaveri in avanzato stato di decomposizione (fermentazione butirrica), possono colonizzarli deponendovi le uova.

Dal 1947 M. Leclercq. medico ed entomologo presso l’Istituto di medicina legale di Liegi, applica il metodo di Megnin per determinare la data della morte in rapporto agli insetti ritrovati. Negli anni novanta la disciplina è stata applicata a problematiche medico legali in maniera sistematica sia negli USA, sia in Europa in diversi Paesi quali Regno Unito, Francia , Germania e Svizzera. In Italia questa disciplina è agli albori e solo pochissimi entomologi, generalmente liberi professionisti, si dedicano a questo settore di ricerca.

Sulla base delle osservazioni di Megnin è stata ricostruita una mappa cronologica dell’aggressione dei cadaveri da parte degli insetti e su tale ricostruzione si basa il metodo entomologico per stabilire l’intervallo post mortem (IPM)

         Dal momento della morte, man mano e nella misura in cui si alternano gli stadi cadaverici, le differenti squadre di insetti sono attratte e si succedono regolarmente seguendo le modificazioni dei substrati. Esse possono essere classificate in quattro categorie ecologiche:

1.     Necrofagi (es. mosche cartarie)

2.     Necrofili (predatori o parassiti dei necrofagi; es Coleotteri Stafilinidi)

3.     Onnivori (si nutrono di tessuti, peli ecc, es. Coleotteri Dermestidi).)

4.     Opportunisti (utilizzano il cadavere come rifugio: numerosi ordini e generi))

 

La composizione specifica di ogni gruppo e il suo tempo di presenza può variare seguendo i fattori che influenzano l’entomofauna locale e i processi di alterazione del cadavere (città, campagna, interno o esterno di edifici, stagioni, dati climatici e meteorologici, condizioni in cui si trova il corpo: all’aperto, sotterrato, nell’acqua,sull’arenile di una spiaggia, in un bosco o esposto al sole. L’attività degli insetti e la durata del ciclo biologico è infatti influenzata da fattori climatici e in particolare dalla temperatura e dall’umidità.

I primi colonizzatori dei cadaveri sono Ditteri Calliforidi del genere Callifora (mosca blu) Lucilia (mosca verde) e Ditteri Sarcofagidi del genere Sarcophaga (mosca grigia), i cui adulti, attratti dall’odore del cadavere depongono le uova (Calliphora e Lucilia) o direttamente le giovani larve (Sarcophaga) solitamente in corrispondenza degli orifizi naturali, ma anche in corrispondenza di ferite e mutilazioni.  Dalla deposizione delle uova allo farfallamento dei nuovo adulti intercorre un tempo di 20-25 giorni, variabile in relazione ai fattori ambientali. Ne consegue che per  stabilire l’IPM occorre  conoscere l’andamento climatico del periodo precedente il ritrovamento del cadavere.

Segue la colonizzazione da parte di Coleotteri Stafilinidi , predatori delle uova e delle larve delle mosche cartarie. Segue una nuova ondata di Ditteri che si nutrono specificatamente di  gemizio liquido (Eristalis, Hermetia) o colonizzano il cadavere prima che subentri lo stato di disidratazione, durante la fermentazione butirrica (Piophila casei).L’avanzato stato di disidratazione richiama Coleotteri Dermestidi dei generi Attagenus e Dermestes, seguiti infine da Coleotteri Tenebrionidi e quindi da grandi invasioni di Acari.

Anche sotto il cadavere si rinvengono popolamenti particolari di insetti in relazione alla presenza del corpo.

L’analisi dell’entomofauna nel suolo sottostante il cadavere può suggerire che il corpo sia stato spostato dopo la morte. Se infatti l’analisi dell’entomofauna sul corpo induce una valutazione dell’IPM superiore a quello desunto dallo studio dell’entomofauna presente sotto il cadavere significa che la sequenza di insetti indicatori sotto al cadavere è iniziata in un periodo successivo rispetto alla colonizzazione del cadavere stesso.

Le procedure corrette per l’utilizzazione proficua delle prove entomologiche devono essere eseguite da entomologi esperti e consistono nella raccolta di campioni sia nel sito di ritrovamento del cadavere sia in camera autoptica e nella registrazione di ogni particolare sul luogo di ritrovamento, sui fattori meteorologici. In laboratorio verranno classificati tutti i reperti entomologici, anche con il contributo di entomologi tassonomisti, effettuati allevamenti nelle stesse condizioni di temperatura e umidità della scena del crimine, in modo da calcolare con precisione la durata del ciclo delle specie più indicative.

I campioni raccolti sul cadavere possono altresì evidenziare la presenza nei tessuti di residui di composti chimici particolari quali, veleni, farmaci, droghe e rappresentare quindi indizi utili per chiarire le cause o concause della morte.

L’Entomologia medico legale può interessare quindi problematiche legate al mondo del narcotraffico. Infatti, oltre a dimostrare, ad esempio, la morte causata da consumo di sostanze stupefacenti l’entomologo può anche seguire le tracce di un percorso della droga e della sua provenienza analizzando accuratamente campioni di insetti prelevati da container o imballaggi e mezzi di trasporto vari che abbiano accompagnato la droga nei suoi spostamenti.


ENTOMOLOGIA FORENSE

 

APPLICAZIONE DELLO STUDIO DEGLI INSETTI E DI ALTRI ARTROPODI A QUESTIONI LEGALI

 

 

Molti insetti possono essere utilizzati per la soluzione di problematiche legali sfruttando la conoscenza della loro biologia in diversi ambiti applicativi, come:

 

 

·      Indicatori della qualità del suolo (SBQ)

 

·      Indicatori della qualità delle acque interne (IBE, Indice Biologico Esteso))

·       

·      Infestanti le derrate alimentari

 

·      Infestanti il legno in opera e altri materiali d’uso umano

 

·      Datazione dei cadaveri, causa/e della morte

 

·      Provenienza e transiti di stupefacenti


ENTOMOLOGIA MEDICO LEGALE

CENNI STORICI

La prima testimonianza relativa ad un rapporto tra insetti e cadaveri la troviamo nella storia degli Egizi. In un vecchio papiro trovato in bocca ad una mummia si legge: “Le larve non diventeranno mosche dentro di te”

 

Gli Ebrei denominavano il principe dei demoni con l’appellativo : il signore delle mosche

 

Alla fine del XVIII° secolo l’entomologo francese P. Megnin scoprì che un certo numero insetti colonizzavano i cadaveri umani e animali dopo la morte e rimarcò che differenti squadre di insetti si succedevano in modo similare e regolare

 

Nel 1898 Potter esaminò 150 tombe inumate e trovò tracce di Piophila casei in dieci di esse. Tali tombe risalivano da tre a dieci anni prima ed erano da un metro e mezzo fino a tre metri di profondità

 

Dal 1947 M. Leclercq, medico ed entomologo presso l’Università di Liegi utilizza il metodo Megnin per determinare la morte in rapporto agli insetti ritrovati

Negli anni ’90 nascono in USA ed Europa istituti finalizzati all’entomologia medico legale

CATEGORIE DEI COLONIZZATORI DI CADAVERI

 

Sui cadaveri si possono rinvenire diverse specie di insetti contemporaneamente

 

Dal punto di vista ecologico essi possono essere suddivisi in:

 

 

·    NECROFAGI (si nutrono dei tessuti del cadavere)

 

·    NECROFILI (predatori o parassiti dei necrofagi)

 

·    ONNIVORI (  si nutrono di tessuti, peli ecc.)

 

·    OPPORTUNISTI (utilizzano il cadavere come rifugio)

 


INSETTI RINVENIBILI SU CADAVERI

DITTERI NEMATOCERI gen. Trichocera (in inverno)

DITTERI BRACHICERI

Conifera tibialis (mosca delle bare) cad di 1 anno

Silfidi (in acque stagnanti)

Calopidi (lungo le spiagge)

Sepsidi (in cad, con ferment. butirrica)

Piophilidi (P. casei in cad di 3 mesi – anni

Drosophilidi (casualmente su cad. con funghi)

Sarcophagidi e Calliforidi (Calliphora, primi colon. di cad freschi alcune specie sciafile, altre eliofile)

Fannidi (Fannia canicularis su cad.con gemizio liq.

Muscidi (M. domestica, uova anche su cadaveri)

Stratiomidi (Hermetia illucens 20-30 gg dalla morte

COLEOTTERI

Stafilinidi (predatori di uova e larve dei coloniz.)

Histeridi (c.s.)

Dermestidi (su cadaveri disidratati, mummificati)

Silfidi Nicrophorus interra piccoli cad. ma anche su cad. umani dove mangia sia larve di colonizz. sia la carcassa)

 

ALTRI ARTROPODI

Acari e Ragni (parassiti e/o predatori dei colonizzatori di cadaveri

 

SEQUENZA DI COLONIZZAZIONE DEI CADAVERI

Calliforidi (C. erytrocephala, m. blu; Lucilia nobilis, m. verde. Callitroga hominivorax)

Sarcofagidi (S. carnaria, m. grigia)

 

Stafilinidi coleotteri predatori di uova e larve delle mosche carnarie

 

Aglossa, larve di farfalla notturna predatrici c.s.

 

Ditteri  gen. Eristalis, Hermetia

 

Isteridi, coleotteri predatori

 

Dermestidi , Coleotteri gen. Attagenus e Dermestes

Tenebrionidi, Coleotteri gen. Tenebrio

 

Acari

 


PROCEDURE PER PROVE ENTOMOLOGICHE

 

Per utilizzare al meglio le prove entomologiche sulla scena di un crimine i prelievi di campioni e i rilievi ambientali devono essere fatti da entomologi esperti

La procedura in generale si può suddividere in cinque parti:

 

1.                      Osservazione visiva e annotazioni sulla scena

2.                      Raccolta dei dati climatici sulla scena

3.                      Raccolta di esemplari dal cadavere prima della rimozione

4.                      Raccolta di esemplari dalla zona circostante (almeno 6 metri) prima dello spostamento

Raccolta di esemplari dalla zona sottostante il cadavere e dalla zona che circonda i resti (massimo 1 metro) dopo lo spostamento

 

Estratto da:   “GLI INSETTI E L’UOMO” di Anna Maria Pagliai

 

 

 

all’Antico Egitto, dove già gli Egizi dimostrarono di conoscere il problema. In un vecchio

papiro, trovato in bocca ad una mummia, si poteva leggere: “...le larve non diventeranno

mosche dentro di te....”

Tracce anche in Asia, dove gli Ebrei denominavano il principe dei demoni il “signore delle

mosche”.

Alla fine del 18 secolo, P. Megnin, entomologo francese, ha scoperto che un certo numero di

insetti colonizzavano i cadaveri umani e animali dopo la morte. 

Liegi, utilizza il metodo di Megnin per determinare la data della morte in rapporto agli insetti

ritrovati. Persona che ho potuto conoscere a Parigi poichè presente durante il primo seminario

Europeo.

In USA e in Inghilterra, l’entomologia medico-legale è utilizzata da diversi anni. L’FBI gestisce

un dipartimento d’entomologia forense.

Nel 1992, la Gendarmeria francese si è dotata anch’essa di un laboratorio d’entomologia a

Rosny-sous-Boys vicino a Parigi. Analizza e si occupa di tutto il materiale entomologico inviato

da tutto il territorio francese.

In Svizzera l’entomologia forense è stata introdotta nel 1993 a Losanna e più precisamente

nel canton Vaud, dall’Ispettore C. Wyss della Polizia Cantonale. Fin dall’inizio collabora con lui

l’Istituto universitario di Zoologia e quello di Medicina legale di Losanna.

Fino ad oggi sono stati effettuati oltre 100 “expertises” per la determinazione post-mortem

(IPM) su cadaveri, con una ventina di casi su esplicita richiesta da parte di un giudice.

A livello Svizzero è in pratica l’unica persona che si occupa di questa attività con una

riconosciuta esperienza.

 
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