prendere le mosche (in questo caso con un retino). Inoltre all’esterno attorno al cadavere vi è
la possibilità di trovare dei coleotteri interessanti.
Sono timorosi e preferiscono l’oscurità. Al minimo movimento scompaiono sotto il terreno.
Bisogna prendere tempo e osservare cosa succede accanto e sopra il corpo.
Estratto da : Sito web della Polizia Cantonale - sezione approfondimenti
L’Entomologia forense può essere definita come l’applicazione dello studio degli insetti e di altri artropodi a questioni legali. Si suddivide in diversi settori in relazione a diverse problematiche che possono sfociare in contenziosi, liti che portano i contendenti in tribunale, cosicché spesso è richiesto il parere di entomologi su particolari situazioni di infestazioni o di danneggiamenti da parte di insetti oppure su situazioni di inquinamento ambientale rilevabili mediante lo studio del popolamento entomatico presente nell’area indagata. Ma l’Entomologia forense in senso stretto o Entomologia medico legale si riferisce al coinvolgimento degli insetti in eventi quali l’omicidio, il suicidio e lo stupro, ma anche fatti come l’abuso di sostanze stupefacenti o il loro traffico.
Quando viene rinvenuto un cadavere, sia all’interno di edifici, che all’esterno è possibile risalire al momento della morte con i tradizionali metodi medico legali solo se la morte è intervenuta da breve tempo (generalmente ore). Infatti quando scompare il rigor mortis , oltre 36 ore dopo la morte, non è non è più possibile valutare il tempo della morte, se non con l’ausilio dell’entomologia forense. Dopo l’inizio della decomposizione iniziale il cadavere emette cattivo odore che attrae le specie necrofaghe ( ricordiamo a questo proposito che la coevoluzione di questi insetti con le piante carnivore ha portato all’emissione da parte di queste ultime di un forte odore di carne putrida che attira insetti necrofagi , i quali, poi, vengono imprigionati e quindi digeriti dalle piante stesse).
Storicamente gli Egizi già conoscevano il rapporto tra mosche e cadaveri: è stato rinvenuto in bocca a una mummia un antico papiro con la scritta: “le larve non diverranno mosche dentro di te” D’altra parte gli Ebrei definivano il principe dei demoni con l’appellativo il signore delle mosche. Nella storia recente, verso la fine del secolo XIX (1894) l’entomologo francese P. Megnin scoprì che un certo numero di insetti colonizzavano cadaveri umani e di animali dopo la morte. Egli rimarcò che differenti squadre di insetti si succedevano in modo similare e regolare sui cadaveri. Nel 1898 Potter ispezionò 150 tombe inumate e in dieci trovò tracce di Piophila casei, la comune mosca dei formaggi, che in presenza di cadaveri in avanzato stato di decomposizione (fermentazione butirrica), possono colonizzarli deponendovi le uova.
Dal 1947 M. Leclercq. medico ed entomologo presso l’Istituto di medicina legale di Liegi, applica il metodo di Megnin per determinare la data della morte in rapporto agli insetti ritrovati. Negli anni novanta la disciplina è stata applicata a problematiche medico legali in maniera sistematica sia negli USA, sia in Europa in diversi Paesi quali Regno Unito, Francia , Germania e Svizzera. In Italia questa disciplina è agli albori e solo pochissimi entomologi, generalmente liberi professionisti, si dedicano a questo settore di ricerca.
Sulla base delle osservazioni di Megnin è stata ricostruita una mappa cronologica dell’aggressione dei cadaveri da parte degli insetti e su tale ricostruzione si basa il metodo entomologico per stabilire l’intervallo post mortem (IPM)
Dal momento della morte, man mano e nella misura in cui si alternano gli stadi cadaverici, le differenti squadre di insetti sono attratte e si succedono regolarmente seguendo le modificazioni dei substrati. Esse possono essere classificate in quattro categorie ecologiche:
1. Necrofagi (es. mosche cartarie)
2. Necrofili (predatori o parassiti dei necrofagi; es Coleotteri Stafilinidi)
3. Onnivori (si nutrono di tessuti, peli ecc, es. Coleotteri Dermestidi).)
4. Opportunisti (utilizzano il cadavere come rifugio: numerosi ordini e generi))
La composizione specifica di ogni gruppo e il suo tempo di presenza può variare seguendo i fattori che influenzano l’entomofauna locale e i processi di alterazione del cadavere (città, campagna, interno o esterno di edifici, stagioni, dati climatici e meteorologici, condizioni in cui si trova il corpo: all’aperto, sotterrato, nell’acqua,sull’arenile di una spiaggia, in un bosco o esposto al sole. L’attività degli insetti e la durata del ciclo biologico è infatti influenzata da fattori climatici e in particolare dalla temperatura e dall’umidità.
I primi colonizzatori dei cadaveri sono Ditteri Calliforidi del genere Callifora (mosca blu) Lucilia (mosca verde) e Ditteri Sarcofagidi del genere Sarcophaga (mosca grigia), i cui adulti, attratti dall’odore del cadavere depongono le uova (Calliphora e Lucilia) o direttamente le giovani larve (Sarcophaga) solitamente in corrispondenza degli orifizi naturali, ma anche in corrispondenza di ferite e mutilazioni. Dalla deposizione delle uova allo farfallamento dei nuovo adulti intercorre un tempo di 20-25 giorni, variabile in relazione ai fattori ambientali. Ne consegue che per stabilire l’IPM occorre conoscere l’andamento climatico del periodo precedente il ritrovamento del cadavere.
Segue la colonizzazione da parte di Coleotteri Stafilinidi , predatori delle uova e delle larve delle mosche cartarie. Segue una nuova ondata di Ditteri che si nutrono specificatamente di gemizio liquido (Eristalis, Hermetia) o colonizzano il cadavere prima che subentri lo stato di disidratazione, durante la fermentazione butirrica (Piophila casei).L’avanzato stato di disidratazione richiama Coleotteri Dermestidi dei generi Attagenus e Dermestes, seguiti infine da Coleotteri Tenebrionidi e quindi da grandi invasioni di Acari.
Anche sotto il cadavere si rinvengono popolamenti particolari di insetti in relazione alla presenza del corpo.
L’analisi dell’entomofauna nel suolo sottostante il cadavere può suggerire che il corpo sia stato spostato dopo la morte. Se infatti l’analisi dell’entomofauna sul corpo induce una valutazione dell’IPM superiore a quello desunto dallo studio dell’entomofauna presente sotto il cadavere significa che la sequenza di insetti indicatori sotto al cadavere è iniziata in un periodo successivo rispetto alla colonizzazione del cadavere stesso.
Le procedure corrette per l’utilizzazione proficua delle prove entomologiche devono essere eseguite da entomologi esperti e consistono nella raccolta di campioni sia nel sito di ritrovamento del cadavere sia in camera autoptica e nella registrazione di ogni particolare sul luogo di ritrovamento, sui fattori meteorologici. In laboratorio verranno classificati tutti i reperti entomologici, anche con il contributo di entomologi tassonomisti, effettuati allevamenti nelle stesse condizioni di temperatura e umidità della scena del crimine, in modo da calcolare con precisione la durata del ciclo delle specie più indicative.
I campioni raccolti sul cadavere possono altresì evidenziare la presenza nei tessuti di residui di composti chimici particolari quali, veleni, farmaci, droghe e rappresentare quindi indizi utili per chiarire le cause o concause della morte.
L’Entomologia medico legale può interessare quindi problematiche legate al mondo del narcotraffico. Infatti, oltre a dimostrare, ad esempio, la morte causata da consumo di sostanze stupefacenti l’entomologo può anche seguire le tracce di un percorso della droga e della sua provenienza analizzando accuratamente campioni di insetti prelevati da container o imballaggi e mezzi di trasporto vari che abbiano accompagnato la droga nei suoi spostamenti.
ENTOMOLOGIA FORENSE
APPLICAZIONE DELLO STUDIO DEGLI INSETTI E DI ALTRI ARTROPODI A QUESTIONI LEGALI
Molti insetti possono essere utilizzati per la soluzione di problematiche legali sfruttando la conoscenza della loro biologia in diversi ambiti applicativi, come:
· Indicatori della qualità del suolo (SBQ)
· Indicatori della qualità delle acque interne (IBE, Indice Biologico Esteso))
·
· Infestanti le derrate alimentari
· Infestanti il legno in opera e altri materiali d’uso umano
· Datazione dei cadaveri, causa/e della morte
· Provenienza e transiti di stupefacenti
ENTOMOLOGIA MEDICO LEGALE
CENNI STORICI
La prima testimonianza relativa ad un rapporto tra insetti e cadaveri la troviamo nella storia degli Egizi. In un vecchio papiro trovato in bocca ad una mummia si legge: “Le larve non diventeranno mosche dentro di te”
Gli Ebrei denominavano il principe dei demoni con l’appellativo : il signore delle mosche
Alla fine del XVIII° secolo l’entomologo francese P. Megnin scoprì che un certo numero insetti colonizzavano i cadaveri umani e animali dopo la morte e rimarcò che differenti squadre di insetti si succedevano in modo similare e regolare
Nel 1898 Potter esaminò 150 tombe inumate e trovò tracce di Piophila casei in dieci di esse. Tali tombe risalivano da tre a dieci anni prima ed erano da un metro e mezzo fino a tre metri di profondità
Dal 1947 M. Leclercq, medico ed entomologo presso l’Università di Liegi utilizza il metodo Megnin per determinare la morte in rapporto agli insetti ritrovati
Negli anni ’90 nascono in USA ed Europa istituti finalizzati all’entomologia medico legale
CATEGORIE DEI COLONIZZATORI DI CADAVERI
Sui cadaveri si possono rinvenire diverse specie di insetti contemporaneamente
Dal punto di vista ecologico essi possono essere suddivisi in:
· NECROFAGI (si nutrono dei tessuti del cadavere)
· NECROFILI (predatori o parassiti dei necrofagi)
· ONNIVORI ( si nutrono di tessuti, peli ecc.)
· OPPORTUNISTI (utilizzano il cadavere come rifugio)
INSETTI RINVENIBILI SU CADAVERI
DITTERI NEMATOCERI gen. Trichocera (in inverno)
DITTERI BRACHICERI
Conifera tibialis (mosca delle bare) cad di 1 anno
Silfidi (in acque stagnanti)
Calopidi (lungo le spiagge)
Sepsidi (in cad, con ferment. butirrica)
Piophilidi (P. casei in cad di 3 mesi – anni
Drosophilidi (casualmente su cad. con funghi)
Sarcophagidi e Calliforidi (Calliphora, primi colon. di cad freschi alcune specie sciafile, altre eliofile)
Fannidi (Fannia canicularis su cad.con gemizio liq.
Muscidi (M. domestica, uova anche su cadaveri)
Stratiomidi (Hermetia illucens 20-30 gg dalla morte
COLEOTTERI
Stafilinidi (predatori di uova e larve dei coloniz.)
Histeridi (c.s.)
Dermestidi (su cadaveri disidratati, mummificati)
Silfidi Nicrophorus interra piccoli cad. ma anche su cad. umani dove mangia sia larve di colonizz. sia la carcassa)
ALTRI ARTROPODI
Acari e Ragni (parassiti e/o predatori dei colonizzatori di cadaveri
SEQUENZA DI COLONIZZAZIONE DEI CADAVERI
Calliforidi (C. erytrocephala, m. blu; Lucilia nobilis, m. verde. Callitroga hominivorax)
Sarcofagidi (S. carnaria, m. grigia)
Stafilinidi coleotteri predatori di uova e larve delle mosche carnarie
Aglossa, larve di farfalla notturna predatrici c.s.
Ditteri gen. Eristalis, Hermetia
Isteridi, coleotteri predatori
Dermestidi , Coleotteri gen. Attagenus e Dermestes
Tenebrionidi, Coleotteri gen. Tenebrio
Acari
PROCEDURE PER PROVE ENTOMOLOGICHE
Per utilizzare al meglio le prove entomologiche sulla scena di un crimine i prelievi di campioni e i rilievi ambientali devono essere fatti da entomologi esperti
La procedura in generale si può suddividere in cinque parti:
1. Osservazione visiva e annotazioni sulla scena
2. Raccolta dei dati climatici sulla scena
3. Raccolta di esemplari dal cadavere prima della rimozione
4. Raccolta di esemplari dalla zona circostante (almeno 6 metri) prima dello spostamento
Raccolta di esemplari dalla zona sottostante il cadavere e dalla zona che circonda i resti (massimo 1 metro) dopo lo spostamento
Estratto da: “GLI INSETTI E L’UOMO” di Anna Maria Pagliai